Da "Petrolio", Appunto 67
«Ci sono delle cose - anche le più astratte o spirituali - che si vivono solo attraverso il corpo. Vissute attraverso un altro corpo non sono più le stesse. Ciò che è stato vissuto dal corpo dei padri, non può più essere vissuto dal nostro. Noi cerchiamo di costruirlo, di immaginarlo e di interpretarlo: cioè ne scriviamo la storia. Ma la storia ci appassiona tanto (certo più di ogni altra scienza) perché ciò che c'è di più importante in essa ci sfugge irreparabilmente. Per le stesse ragioni non possiamo vivere corporalmente i problemi dei ragazzi; il nostro corpo è diverso dal loro, e la realtà vissuta dai loro corpi ci è negata. La ricostruiamo, la immaginiamo, la interpretiamo, ma non la viviamo. C'è quindi un mistero anche nella vita dei figli: e c'è di conseguenza una continuità nel mistero (un corpo che vive la realtà). [...] Tale continuità [del Passato] invade tutta la vita, è il suo registro continuo. La stabilizzazione del Presente, le Istituzioni e il Potere che le difende, si fondano su questo sentimento del Passato, come mistero da rivivere: se noi non ci illudessimo di rifare le stesse esperienze esistenziali dei padri, saremmo presi da un’angoscia intollerabile, perderemmo il senso di noi, l'idea di noi […]» - PPP